18 gennaio 2006

L' ICARO DELLE NEVI










Il salto con gli sci che, come il fondo e la combinata, fa parte di quelle specialità invernali definite prove nordiche, ha origini molto remote.
E' bene precisare che i vari modi di sciare non sono nati già regolamentati da leggi precise, ma che solo il tempo ha permesso una codificazione in questo senso. E' così che sono nati, dapprima il fondo ed il salto, poi lo sci alpino, il biathlon e da ultimo lo sci acrobatico.
I primi ad effettuare dei salti con gli sci furono i militari dei paesi nordici ( Norvegia, Svezia e Finlandia). Lo scopo era quello di addestrare i militari all'uso degli sci in qualsiasi situazione.
A quel tempo i trampolini di lancio erano delle cascine situate in fondo ad un pendio; l'atterraggio avveniva sul piano e non contava la distanza raggiunta bensì l'altezza.
Intorno al 1830 i corpi militari con gli sci vengono sciolti ed il salto viene praticato dai contadini norvegesi che nei giorni liberi si svagano sciando.
Verso la fine del 1800 si cominciarono a costruire i primi trampolini di salto; basti ricordare quello di Holmencollen, costruito nel 1892 in sostituzione di quello più modesto di Hnsehy (ambedue in Norvegia), che subendo, naturalmente, tutte le modifiche necessarie, ospitò, nel corso degli anni, tutti i migliori campioni del mondo fino ad oggi.
Da qui in avanti il passo è fatto. Il salto, come le altre specialità, acquista sempre più piede fra la gente come impiego del tempo libero fino a che, nel 1924, con la costituzione della F.I.S. (Federazione Internazionale Sci) il salto entra a far parte delle discipline olimpiche. Infatti, le prime Olimpiadi Invernali, che ebbero luogo a Chamonix (Francia) nel 1924 comprenderanno solo le specialità del salto e fondo, le così dette "prove nordiche". Da allora, escluso il periodo del secondo conflitto mondiale, durante il quale tutte le manifestazioni sportive non ebbero luogo, il salto entra a far parte degli sport di tutte le Olimpiadi Invernali seguenti, dei campionati mondiali e di altre manifestazioni internazionali, quali Holmenkollen (Norvegia) e Lahti (Finlandia).
Anche sulle alpi si incomincia a sciare ed il salto (come le altre specialità), che prima era monopolio dei paesi nordici, prende piede anche in altre nazioni del centro e sud Europa, nonchè del Nord America. Nazioni che vantano una buona tradizione sono la Germania, l'Austria ed, in parte, anche l'Italia.
I trampolini vengono costruiti sempre in maggior numero e maggior portata e le manifestazioni nazionali ed internazionali aumentano sempre più.
Grazie ad un ingegnere svizzero, che sulla base delle osservazioni fatte sul volo degli atleti enunciò i principi tecnici per la costruzione dei trampolini moderni, gli atleti cominciarono a migliorare nettamente la portata dei loro salti.
Si formarono così due specialità. Il salto (specialità olimpica), con due tipi di trampolini ("normale" con punto K oltre gli 85 metri e "grande" con punto K oltre i 110 metri) e il volo con gli sci le cui competizioni si svolgono su trampolini con punto K superiore alle sopracitate misure.
Il fascino di questa disciplina, deriva dal fatto che in nessun altro sport (tranne ovviamente la caduta libera) un uomo è in grado di volare senza ali, per oltre cento metri, a velocità superiori ai 100 orari.
Dall'alto del trampolino gli atleti sfidano la legge di gravità: il salto è una disciplina che richiede doti di potenza, rapidità, sensibilità, precisione, equilibrio e concentrazione.
Le fasi essenziali di questa specialità sono: il lancio, lo scatto, il volo e .
Un minimo errore in qualunque momento può compromettere in maniera grave il salto stesso. L'atleta scende lungo la pista di lancio e spicca un volo emozionante nel vuoto: l'influsso delle correnti termiche, la parabola di volo più o meno spiccata, il feeling con il vuoto abbinati al coraggio dell'atleta determinano il risultato finale del salto.I salti da effettuare in gara sono due (più uno di prova) e l'atleta che raggiunge il punteggio più alto si aggiudica il titolo. La valutazione complessiva è data dalla misura ottenuta (parametro trasformato in punti) e dalla valutazione dello stile fornita da 5 giudici di salto (sono detratte comunque la migliore e la peggiore valutazione dei cinque giudici).
Punteggio
Ogni giudice ha 20 punti a disposizione, ai quali vanno sottratte le seguenti penalità:Fase di volo
Deduzione massima per la fase di volo (5 punti)Fase di atterraggio
Deduzione massima per la fase di atterraggio (5 punti)
Atterraggio non telemark (2 punti)Fase di decelerazione
Deduzione massima per la fase di decelerazione (7 punti)
Insicurezza e/o posizione non corretta del corpo incluso l'appoggio del corpo/mani sulla neve o plastica (da 0,5 a 3 punti)
Passaggio del raccordo con entrambe le mani e/o la parte posteriore del corpo toccando la neve e/o plastica ma recuperando il bilanciamento prima di attraversare il limite di caduta (5 punti)
Caduta prima di attraversare il limite di caduta (massimo 7 punti)

Foto Wikipedia

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