18 gennaio 2006

CORRERE PER LO GHIACCIO....

Enrico Fabris: oro(1500 m.)-bronzo(5000m.) Torino 2006

Inseguimento a squadre maschile: oro (M.Anesi, S.Donagrandi, E.Fabris, I.Sanfratello)


Pattinare sul ghiaccio è sempre stato una necessità per quelle popolazioni che dovevano convivere per lunghi periodi con il freddo intenso.
Una necessità per muoversi, ma soprattutto una necessità per evitare di ritrovarsi sempre "per le terre". Così la pensava il grande Leonardo da Vinci, che in una lettera all'amico Benedetto Portinari chiese "in che modo si corre per lo ghiaccio in Fiandra, perché uno che sdrucciola sopra ghiaccio no cade". La lettera era datata 1480 e rappresenta il primo documento che conferma l'invenzione di un pattino che permette di scivolare sul ghiaccio.
Un pattino, per riprendere l'osservazione del grande Da Vinci, composto da ossa di animali o di legno. L'utilizzo era finalizzato al trasporto, mentre la parte ludico-agonistica del pattino ancora non esisteva.
Solamente nel 1924 (Olimpiadi di Chamonix), il pattinaggio legato alla Pista lunga ottenne lo status di disciplina Olimpica (lo Short Track ci riuscì solamente nel 1992 ad Albertville). Il pattinaggio di velocità, diviso nelle due specialità Pista Lunga e Pista Corta ha permesso alla Federazione Italiana Sport del Ghiaccio (FISG) di vincere le sue prime medaglie Olimpiche agli ultimi Giochi di Lillehammer (Norvegia - febbraio 1994).
La squadra azzurra di staffetta maschile nello Short Track ha conquistato la medaglia d'oro, mentre Mirko Vuillermin, valdostano, ha guadagnato la medaglia d'argento nei 500 m alle spalle del sudcoreano Chae.

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