27 settembre 2005

TIRO A SEGNO SUBACQUEO






Il tiro a bersaglio subacqueo, dalle sue recenti origini ad ora, ha visto modificare radicalmente i regolamenti in funzione delle necessità dei praticanti e del livello tecnico della disciplina.
Il tiro al bersaglio subacqueo nasce per “compensare” la lontananza dal mare e surrogare, soprattutto nelle stagioni più fredde, le emozioni regalate dalla cattura dei pesci.
Per questo motivo, agli albori gli atleti dovevano colpire al volo una sagoma in movimento che, guardacaso, ricordava la forma di un pesce. In seguito si è passati ai tiri multipli che i concorrenti dovevano effettuare, magari nella stessa apnea, utilizzando la stessa serie di aste di diverso diametro, lunghezza e peso -talvolta non perfettamente dritte- messa a disposizione dell'organizzazione, fino ad arrivare all' affascinante tiro tecnico di precisione, fatto con i fuciloni “spaziali” iper-presonalizzati, frutto di elaborazioni degne dei migliori ingegneri, che ha avuto però il grosso limite di escludere dalle competizioni quanti non erano in grado di realizzare questi capolavori balistici.
E' da questo limite che ha preso le mosse l' ultima rivoluzione del regolamento, che ha fatto scomparire il tiro tecnico di precisione da 4 metri di distanza, relegandolo alla finale del Campionato Italiano in veste di mera competizione “dimostrativa”, per lasciare il posto al “tiro libero” da 3 metri con fucile di serie, decisamente più alla portata di chi intende accostarsi alla disciplina senza dover sostenere un “Master” in “balistica delle armi subacquee”.
Dal punto di vista tecnico, è più che mai giusto mantenere in vita la specialità del tiro di precisione, in quanto risulta sempre spettacolare per l' elevato livello che permette di raggiungere. Si pensi che bisogna riuscire a centrare un bersaglio di pochi centimetri di diametro posto a 4 metri dalla punta del fucile e circa a 6 dall’occhio del tiratore.
Nel lavoro incessante di “ottimizzazione” dei regolamenti federali volto a far progredire una disciplina sportiva, si è infatti escluso anche il Biathlon di tiro subacqueo, che risulta certamente la disciplina del tiro che più di tutte unisce l'aspetto atletico a quello propriamente tecnico.

Nel Biathlon, l'atleta deve percorrere in apnea un percorso di 10 metri per raggiungere la linea di tiro, caricare il fucile, tirare ad uno dei cinque bersagli (non conta il punteggio, purché il tiro sia nel bersaglio) e tornare sempre in apnea alla linea di partenza, dove deve ventilarsi per ripartire di nuovo, fino ad aver effettuato 5 tiri. Questo gesto va eseguito nel minor tempo possibile, fatto che spiega come mai questa disciplina possa essere praticata con successo solo da atleti bene allenati ed in possesso di un livello tecnico piuttosto elevato.
Un altro aspetto negativo che ha portato alla drastica diminuzione di partecipanti è l’errata convinzione di molti pescatori in apnea che il Tiro Sub sia una disciplina da “pensionati” o da pescatori modesti. Basterebbe provare una volta a tirare contro un bersaglio per capire quanto sia difficile mettere più tiri anche solo nel bersaglio e quanto ciascuno di noi abbia da imparare sull'assetto del fucile da pesca e sulla sua precisione, elementi decisivi per avere successo con la stragrande maggioranza delle prede incontrate nelle battute abituali. Per fortuna, però, tra gli atleti che praticano assiduamente il tiro a bersaglio subacqueo vi sono diversi pescatori in apnea di ottimo livello, fatto che inevitabilmente smentisce certi luoghi comuni.
Ricordo i consigli di un amico pescatore Gianni, che mi disse : in mare allenati legando al pallone una sagona di compensato di circa dieci centimetri di lato, piombata a mezz'acqua, fallo quando il mare è mosso, quando riuscirai a centrarla da tre metri, avrai imparato a tirare al volo.
Consilglio messo in pratica, e che in molte pescate ha dato i suoi frutti, soprattutto su palamite e tonnetti.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Se vede che nun c'hai niente da fà!
Marco, Fabrizio e Pisano

Anonimo ha detto...

A proposito Buon anno a te e famiglia.
Quelli de sopra.